venerdì 24 febbraio 2012

Cerchio dei nomi


Quando mi trovo a lavorare con un nuovo gruppo, la cosa che inizialmente mi mette maggiormente in difficoltà è imparare i nomi dei partecipanti! Questa difficoltà tende ad acuirsi quando, nella stessa settimana, mi trovo a lavorare con 3 o 4 gruppi differenti, quindi con più di 50-60 persone in tutto!

Il gioco serve proprio ad imparare i nomi dei bambini/utenti e a creare un’identità nel gruppo, soprattutto nei gruppi neo-formati ad-hoc per l'attività musicoterapica.

Attraverso semplici pattern di body percussion viene ripetuto un buongiorno “ritmico”. 
La musicoterapista poi si introduce ritmando il suo nome su di una parte del corpo e invita i bimbi/utenti a fare lo stesso. Molto probabilmente lo schema ritmico non sarà saldo in molti dei partecipanti, bisogna cercare di chiarire al massimo il compito, fornendo, soprattutto nelle prime battute e se si lavora con bambini piccoli o persone con difficoltà di diverso genere, pattern ritmici semplici, brevi e facilmente ripetibili.
Anche a livello di body percussion prima di fare la richiesta ritmica personale, si chiede ai bimbi/utenti cosa potrebbero usare per fare rumore con il corpo (piedi, mani, guance etc..)
Il gioco può essere poi movimentato per favorire l’apprendimento dei nomi di tutti i partecipanti, passando una palla e ritmando il nome del bambino cui voglio tirarla, o utilizzando uno strumento semplice, come potrebbero essere due claves, da passare all'interno del gruppo: chi ha le claves, si mette al centro del cerchio, ritma il nome del compagno cui vuole passarle che si alzerà e si andrà a posizionare al centro continuando l'esperienza. Quest'ultima modalità va utilizzata tenendo in considerazione la disponibilità dei partecipanti al gruppo, ad esporsi e ad improvvisare al centro del gruppo. Soprattutto nel lavoro con gli adulti, si potrebbero incontrare delle difficoltà in alcuni partecipanti ad esporsi in pubblico. E' pertanto consigliato valutare se opportuno o meno per il gruppo, condurre il gioco con questa modalità.

giovedì 23 febbraio 2012

Cominciamo bene!


L'inizio dell'attività è la fase più importante della seduta!
Come ci presentiamo ai nostri ragazzi, clienti, pazienti? Come entriamo in contatto con loro e come diamo il via all'attività che abbiamo in programma di condurre?
Arrivare preparati all'inizio di ogni seduta è di fondamentale importanza per la riuscita della stessa. Esistono molti modi per farlo: canzoni di saluto, giochi, rituali. Di seguito propongo un modo un po' movimentato per far partire la giornata.

Inizio attività con ascolto Musica irlandese "del saluto"

Il brano che ho scelto per questa attività è un brano Folk Irlandese che potrete ascoltare ciccando sul link sottostante:


La scelta è stata fatta consultando tra diversi brani del genere, per la particolarità delle caratteristiche musicali del pezzo, la semplicità, e la ballabilità dello stesso. 
Si tratta infatti di una danza dalle caratteristiche musicali tipiche della zona. Utilizzare sonorità particolari ha un grande effetto su qualsiasi tipo di utenza: i brani popolari sono solitamente molto semplici, immediati, riportano a luoghi lontani, e ci insegnano sonorità a noi lontane ma incredibilmente comprensibili! Sono come linguaggi universali che ci toccano l'anima.
La durata del brano è breve, caratteristica importante se lo si vuole utilizzare più volte all'interno della stessa seduta, richiedendo diversi tipi di partecipazione ai bambini /utenti.
Quando parte la musica i bimbi/utenti iniziano a camminare nella stanza, per tutto lo spazio possibile: quando si incontra un altra persona la si saluta con la mano.
Al termine del brano, si chiede ai bimbi/utenti in che altro modo ci si può salutare : qualcuno suggerirà un altro modo o lo farà l’insegnante/educatore/caregiver -coinvolgendo, quando e se possibile anche le figure che si occupano dell'utenza e che collaborano con noi-, e poi si proseguirà riascoltando nuovamente la musica. Il tutto lo si può ripetere per 3 o 4 volte.



mercoledì 22 febbraio 2012

Music on Images

Improvvisazione su di un video, mostrato per la prima volta al gruppo, durante il seminario Orff di Maubach.. un esperienza divertentissima!


Musicoterapia alla scuola dell'infanzia

Negli ultimi giorni di pausa, dopo aver partecipato ad un interessantissimo corso organizzato dalla Simeos di Verona, e tenuto dal neozelandese Maubach, mi sono messa all'opera per realizzare diversi giochi musicali da proporre nei laboratori per la scuola dell'infanzia.
Alcuni di quelli riportati non sono farina del mio sacco, quanto frutto di una ricerca web che mi ha portata su questo sito:

http://www.semplicementemusica.it

Nel blog potrete mano a mano trovare (sotto il tag Tecniche) qualche spunto utilizzabile in questo tipo di lavoro, e adattabile - con un po' di fantasia- a qualsiasi tipo di utenza in ambito musicoterapico.
Gli obbiettivi che si possono elicitare attraverso il fare musica infatti sono moltissimi ed ogni attività, proprio per la sua elasticità, può essere riadattata a diversi contesti, migrando dall'ambito educativo-propedeutico, a quello di terapia.

Piccoli spunti e nulla di nuovo probabilmente per chi da anni è nel settore, ma trovo comunque una condivisione libera delle mie idee per dar vita ad uno scambio creativo e possibile tra professionisti!

I vari giochi che proporrò, prevedono diverse attività incentrate sull’ascolto, sul canto, sulla produzione musicale strumentale e sulla creazione musicale.
La loro strutturazione è stata pensata in maniera graduale, facendo passare ogni acquisizione dall’ascolto, dall’interiorizzazione, per arrivare infine alla produzione e alla creazione.

La musica proposta sarà sotto forma di brani selezionati per le loro caratteristiche di semplicità, brevità, e contrasti sonori tra dinamiche musicali, ritmi, scale e sonorità, appartenenti a diverse culture.
Ogni attività prevede diversi step di difficoltà graduale, nei quali la creatività dei bambini verrà stimolata: prima vedo poi faccio, infine creo.



giovedì 9 febbraio 2012

Gravidanza e canto carnatico

Qualche giorno fa, ho avuto modo di mettere in pratica gli insegnamenti di Letizia Galliero, sul canto carnatico durante la gravidanza.
I suoi laboratori, seguiti al Conservatorio di Verona, erano stati delle esperienze bellissime e, alla notizia della gravidanza di una delle mie migliori amiche, l'opportunità di mettere in pratica quanto appreso, non ha tardato ad arrivare..
Il canto carnatico o canto delle vocali, nasce nel sud dell'India e nello Sri lanka intorno al 2000 a.C., come introduzione alla meditazione; solo negli anni '70 è stato portato in Europa da un ginecoloco francese, Frédérick Leboyer, già famoso per sostenere assiduamente la "nascita dolce", che lo ha riadattato e proposto alle donne in gravidanza come tecnica di autosostegno utile durante il travaglio e il parto, per far prendere coscienza di sè stesse attraverso la voce e per sfruttare il rilassamento della zona di gola e faringe per favorire anche il rilassamento di utero e vagina, strettamente collegati, e renderle così capaci di dominare il dolore del travaglio e del parto.


La respirazione e i movimenti liberi del bacino sono le chiavi essenziali di questa tecnica, che fa apprendere, in modo dolce e naturale, una modalità per raggiungere un rilassamento completo senza difficoltà e in breve tempo.









mercoledì 8 febbraio 2012

Canzoncine e metafonologia

Ricercando su internet materiali per un progetto Metafonologico ho trovato un sito di canzoncine per bambini molto interessante.. Si trovano canzoncine semplici, adatte ai bambini, che trattano peró diverse tematiche (alcune le ho trovate veramente divertenti - come la canzone "Best Friend Forever"-) ..unica pecca..sono tutte in inglese, ma se avete un po' di dimestichezza basta poco per compiere un'abile traduzione!

http://www.songdrops.com/

  Ne approfitto per raccontarvi un po' cos'è un laboratorio Metafonologico... Sono certa che i non "addetti al lavori" siano rimasti con un punto di domanda in testa a riguardo.. Un laboratorio Metafonologico è uno spazio logopedico rivolto ai bimbi tra i 5 e i 6 anni, all'interno del quale si gioca col linguaggio e con le parole, con le loro caratteristiche più musicali: ritmo, rime, somiglianze e..suoni! Attraverso le canzoncine e la musica, è possibile potenziare le capacità metafonologiche dei bimbi, in modo divertente e naturale, favorendo così l'acquisizione dei pre-requisiti di lettura e scrittura necessari durante i primi anni delle scuole primarie... Nulla meglio della musica potrebbe aiutare in questo!

martedì 7 febbraio 2012

"7th Nordic Music Therapy Congress"

Sono da pochi giorni aperte le iscrizioni al "7th Nordic Music Therapy Congress", che si terrà dal 13 al 17 Giugno prossimi presso l'università di  Jyväskylä, Finlandia.


Personalmente l'idea di parteciparvi ha fatto capolino nella mia testa nonostante il costo non del tutto irrisorio (380 Euro) previsto per la partecipazione al congresso stesso..  credo ne valga la pena.. 


http://www.nmtc2012.fi



Qualche spunto interessante

Gironzolando su internet sono incappata in diversi blog e siti interessanti di colleghi statunitensi che hanno deciso di condividere le loro esperienze.. validi spunti da sfruttare in terapia..

Di seguito alcuni link..

http://beyondthemusicmt.blogspot.com

http://soundscapemusictherapy.com/

Credo sia fondamentale in questo lavoro lo scambio di idee, la condivisione di spunti ed iniziative, quindi, con questo primo post, vi invito a dar vita ad un network di condivisione, per migliorare e per migliorarci, sempre di più.. in nome della Musica!